Lily camera, un magnifico (e costoso) progetto finito nel dimenticatoio

Si chiama Lily camera il progetto del drone, magnifico e costoso, finito purtroppo nel dimenticatoio. Caduto nel dimenticatoio dopo numerose traversie, l’idea di Lily camera è stata abbandonata e la produzione di questo drone innovativo non è avvenuta.

Lily camera: le caratteristiche

Lily camera era stato presentato inizialmente come un drone differente da tutti gli altri, realizzato per seguire direttamente il proprietario. Privo del classico radiocomando, andava semplicemente lanciato in aria, seguendo poi autonomamente la persona ovunque. Il drone veniva comandato tramite un piccolissimo dispositivo di tracciamento da indossare al polso come un normale orologio.

Queste caratteristiche, innovative e comode avevano immediatamente impressionato gli appassionati e gli amanti dei droni. Era il lontano 2016 e il progetto di Lily camera ottenne la bellezza di 34 milioni di dollari con oltre 60mila preordini.

Lily camera: il fallimento del progetto

Lo straordinario progetto di Lily camera che aveva emozionato tantissimi appassionati però non ha mai visto veramente la luce. L’idea non ha avuto seguito e il drone non è mai stato commercializzato. Inizialmente infatti l’azienda ha rimandato di volta in volta la possibile data d’uscita di Lily camera, alla fine però i fondatori della celebre startup, Antoine Balaresque e Henry Bradlow, hanno dichiarato bancarotta, ammettendo il fallimento del progetto.

I manager hanno pubblicato sul sito ufficiale un comunicato spiegando: “Negli ultimi mesi abbiamo provato a trovare delle risorse finanziarie per concludere la produzione e le consegne delle prime mille unità, ma non ce l’abbiamo fatta”. Poco dopo hanno annunciato la fine del progetto e le autorità californiane hanno deciso di aprire un’indagine riguardo l’operato della start-up per definire anche i rimborsi di chi aveva già prenotato il drone. Si trattava infatti di 60mila acquirenti che avevano già versato delle ingenti somme di denaro per avere in anteprima Lily camera.

Inoltre Lily Robotics aveva ricevuto una nuova accusa, quella di pubblicità ingannevole e di comportamento sleale nei confronti dei clienti indotti a fare dei pre-ordini sulla base di numerosi video promozionali. Queste clip però non rispecchiavano in alcun modo le caratteristiche effettive di Lily camera.

Lily camera: come è finita

Nel giugno del 2017 la vicenda di Lily camera si è conclusa. Il curatore fallimentare dell’azienda infatti ha recuperato dalla vendita dell’azienda 750 mila dollari. Una cifra non molto alta per una società che era stata in grado di ottenere più di 60 mila preordini dai clienti, ottenendo più di 34 milioni di dollari grazie alle entrate. Due società sono poi subentrate nella vicenda: la LR Acquisition ha acquisito i 70 prototipi di prodotti, oltre alle conoscenze e ai brevetti, mentre la MOTA ha scelto di prendere tutti gli indirizzi dei clienti e il marchio Lily.

Lily camera: il ritorno del drone

A un anno di distanza, il progetto di Lily camera è tornato. Dopo i numerosi ritardi nello sviluppo del drone e la chiusura della compagnia. Mota Group, che aveva comprato tutti gli asset dell’azienda, ha deciso di donare una nuova vita al prodotto. Questo nonostante prodotti come DJI Mavic Pro e Spark avessero già modificato radicalmente il mercato diversamente dai tempi dell’annuncio del primissimo progetto su Kickstarter.

La nuova versione del drone Lily camera com’è? Il peso è inferiore – 385 grammi rispetto al chilo del primissimo modello -, offre registrazione di video in 4K, una fotocamera da 13 megapixel, dei bracci e delle eliche ripiegabili, oltre a una scheda MicroSD da 16GB inclusa all’interno della confezione. L’autonomia invece è stata diminuita di ben 2 minuti, arrivando a 18 minuti, mentre il corpo non è stato più reso waterproof.

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