Il radiocomando di un drone è un dispositivo fondamentale dell’attrezzatura necessaria a far volare un quadricottero. Si compone di un trasmettitore radio (TX), che consente di impartire i comandi al velivolo, e di un ricevitore radio (RX) collegato a un controllore di volto posizionato sul drone.

Le principali caratteristiche di un telecomando per drone

Tra le principali caratteristiche di un telecomando per drone occorre considerare la grandezza del display, la risoluzione, una retroilluminazione che garantisca una buona visibilità in qualsiasi condizione di luce. Alcuni trasmettitori supportano la programmazione e il flashing del firmware per migliorare l’esperienza dell’utente, ovvero l’aggiornamento della sequenza delle istruzioni del radiocomando del drone.

Canali e frequenze

Il numero dei canali di un radiocomando per droni determina il numero delle singole funzioni del quadricottero che possono essere configurate. Quattro canali è in numero minimo necessario al controllo di un drone: per esempio l’accelerazione, l’imbarda, l’inclinazione e la rotazione. I canali aggiuntivi sono chiamati canali AUX e sono utilizzati per modificare le modalità di volo o attivare determinate funzioni. I radiocomandi per drone con più canali, generalmente oltre sei, sono più costosi.

Gran parte dei radiocomandi per droni usano come frequenze di trasmissione 27 MHz72 MHz433 MHz900 MHz1,3 GHz e 2,4 GHz. La più diffusa è la 2.4 GHz, perché consente, attraverso il sistema chiamato “frequency hopping” (in italiano frequenza saltellante) di evitare interferenze tra più apparati e di avere una buona immunità ai disturbi, con la costante ricerca della frequenza migliore da utilizzare, passando automaticamente a un altro canale disponibile più volte al secondo.

Protocolli

protocolli di comunicazione si suddividono in due gruppo: TX, tra trasmettitore radio e ricevitore radio e RX, tra ricevitore radio e controllore di volo. I protocolli TX sono generalmente specifici per ogni singolo marchio, mentre alcuni protocolli RX sono universali. I protocolli TX sono nella maggior parte dei casi specifici per i marchi:

Modalità di un trasmettitore

Nell’acquistare un telecomando per drone occorre scegliere quale modalità si preferisce per il volo. La modalità determina il movimento dell’aeromobile assegnato a un determinato movimento dello “stick”. Ci sono 4 modalità del trasmettitore. “Throttle”, “Yaw”, “Pitch” and “Roll” sono i quattro ingressi principali necessari per controllare il velivolo. Ognuno di loro ha un canale diverso.

L’ergonomia di un telecomando per drone

Nello scegliere un telecomando per drone vanno prese in considerazione il peso, la posizione degli interruttori e dei bastoncini, la grandezza del dispositivo perché sia adatto alle mani del pilota non risultando scomodo da impugnare.

Capacità del modulo RF esterno

Questa particolare funzione consente di usare un modulo trasmettitore esterno, invece di quello RF incorporato. Di fatto permette di trasmettere su una frequenza diversa, utilizzando un altro sistema o un ricevitore RF di una marca diversa.

Conclusione

Il consiglio è quello di scegliere un trasmettitore di buona qualità. Per quanto riguarda la fascia di prezzo può variare da 100 euro fino ad arrivare a oltre 1000 euro. Per abbinare un telecomando al drone, trovando la giusta via di mezzo tra un dispositivo di qualità a prezzi accessibile, occorre non solo analizzare le varie caratteristiche tecniche del trasmettitore ma comprendere anche se si ha la necessità di un prodotto professionale, che particolari specifiche tecniche.

Modelli di radiocomando per droni

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